Si fa tanto parlare di Personal Branding;
i nuovi paradigmi di marketing e di mercato mettono al centro l’individuo oltre la massa e, complice la pervasività crescente di Rete e Social Network, l’essere umano inteso come persona che può esprimersi, raccontarsi e auto-realizzarsi diventa sempre più importante.
Ma cosa è il Personal Branding?
Perché sembra tanto importante?
Chi dovrebbe intraprendere questo percorso e perché?
Personal branding: cosa significa?
Enrico Bisetto, esperto di Personal Branding, ne parla come “un percorso per individuare e valorizzare le proprie competenze, capacità e passioni, differenziandosi dai competitor, imparare a comunicarle nel modo migliore per emergere grazie alla propria unicità, utilizzando (anche) gli strumenti del web, in primis i Social Media, e creando una proficua rete di relazioni (network) on e off line.”
Riccardo Scandellari, autore di “Fai di Te Stesso Un brand” – libro che ti consiglio assolutamente di leggere- descrive il Personal Branding in ottica digitale come “la capacità di promuovere se stessi attraverso: un’ immagine univoca e convincente, la cessione di valore contenutistico e la creazione di un network di professionisti collegati. Il tutto armonizzato in modo da trasmettere una buona reputazione e apparire professionali e preparati.”
Il Personal Branding si riassume come promozione di se stessi e quindi delle proprie competenze, conoscenze, esperienze al fine di posizionarsi come figura di riferimento nel proprio settore o, più semplicemente, come persona conosciuta e riconosciuta per le proprie caratteristiche uniche.
Non si tratta semplicemente di dirsi e dire “ok sono bravo e competente in questo, sapevatelo”, quanto più di una strategia capillare e continuativa che miri a farsi apprezzare per le proprie qualità, a intessere relazioni basate sulla conoscenza più o meno diretta di queste qualità.
Si tratta di un concetto nuovo?
No. Di come e perché promuovere se stessi si parla da secoli, basti pensare al Principe di Machiavelli, la differenza è che oggi abbiamo un canale che ci permette di massimizzare la conoscenza del nostro brand personale e moltiplicare le relazioni: il Web.
Il Web come ambiente attraverso il quale raccontarsi, ritagliarsi uno spazio di autorevolezza e competenze nel proprio ambito, offrire contenuti di valore, il web come strumento privilegiato in cui intessere e fortificare relazioni.
Perché Il Personal Branding si basa sul riconoscimento da parte del prossimo di determinate competenze, per cui fa della dimensione relazionale un asset fondamentale.
[Tweet “Il #PersonalBranding mette al centro le Relazioni”]
Solo i freelance dovrebbero puntare sul Personal Branding?
A mio avviso, assolutamente no.
Si tratta di un cammino che si può declinare per vari obiettivi, che sia la ricerca di lavoro, il posizionamento come professionista qualificato o come figura di riferimento per un settore specifico, ma può anche e soprattutto contare sull’effetto-traino che porta alla conoscenza dell’azienda/marchio per il quale si lavora.
Teniamo presente che le persone sono portate a fidarsi e ad instaurare un legame più con altre persone che con marchi e aziende e che contare su dipendenti/soci/CEO la cui professionalità e competenza è ampiamente riconosciuta non è un semplice valore aggiunto, quanto un tassello fondamentale per costruirsi una reputazione forte e positiva.
Per dirlo con maggiore semplicità, come boss solleciterei i miei dipendenti ad aprire un blog e investire parte del loro tempo nella costruzione della loro identità personale e lavorativa on-line e off-line, conscio del fatto che l’effetto alone sulla mia azienda è estremamente positivo e funzionale.
Potenzialmente a tutti e per qualsiasi settore farebbe bene un po’ di sano Personal Branding.
Come detto, si tratta di un percorso e, in quanto tale, richiede tempo, dedizione, strategia e obiettivi, come faresti per posizionare qualsiasi azienda o vendere qualunque prodotto.
Solo che, in questo caso, la cosa da posizionare o vendere…sei tu 😉