Facebook Ads, i peggiori errori da evitare

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Ebbene sì, Facebook offre una delle piattaforme pubblicitarie non solo più potenti del mondo, ma anche più “democratiche” sulla faccia della terra; basta 1 euro al giorno per iniziare e il sistema offre metodi davvero iper-semplificati per fare pubblicità, senza contare i solleciti continui che arrivano a chiunque apra una pagina:

dal “questo post ha performance dell’85% migliori rispetto agli altri, che fai? Non lo promuovi?” al “raggiungi le persone nelle vicinanze con 5 euro”.

Se poi ci mettiamo il fatto che la Portata Organica – il numero di persone raggiunte “senza pagare” attraverso i contenuti generati dalla pagina – è in picchiata da anni e non accenna a risalire, va da sé che investire in Facebook Ads, per chi ha intenzione di renderla una vera risorsa di business, non è una scelta, è un obbligo.

Faccio ogni giorno consulenze e coaching ad aziende che spendono dalle poche decine alle migliaia di euro al giorno su Facebook e posso tranquillamente affermare che questo “entry level” molto basso può portare a risultati disastrosi perché è davvero molto, molto semplice trasformare quello che sembra un investimento su Facebook in uno spreco di soldi, raccontandosi che magari è comunque “visibilità che entra”… senza contare che per la piccola impresa anche solo 200 euro al mese “sprecati” su Facebook sono comunque soldi, bei soldi.

Quali sono quindi gli errori più frequenti nelle Facebook Ads e quindi assolutamente da evitare?

Quali quelli che fanno sprecare più soldi, purtroppo senza rendersene conto?

1. Non usare il Pannello Gestione Inserzioni e fare le inserzioni solo direttamente dalla pagina (aka “Metti in evidenza il post”)

Sì lo so, è facile, veloce e sembra anche efficacissimo, in due click promuovi il post che ti interessa, in un attimo raggiungi le persone nelle vicinanze e vedere tutti quei “numerini” (like, commenti, condivisioni, persone raggiunte) che salgono dà una bella botta di autostima.

Il punto è che però le funzionalità di questi strumenti, pensate appunto per dare un modo semplice per promuoversi anche a chi ha zero competenze, sono davvero limitatissime e iper-semplificate, offrono molte meno opzioni di targeting (a meno che non si lavori sui pubblici personalizzati e salvati) e, in generale, vengono continuamente usate da chi ha davvero una scarsa conoscenza del sistema, e che quindi si ferma ai 4 numeri che offre Facebook circa le performance della propria campagna, che spesso hanno poco o niente a che vedere con dei veri indicatori di performance (tasso di conversione, Cost per Lead, Cost per Acquisition, etc).

Accetta un consiglio, inizia ad esplorare il Pannello Gestione Inserzioni, che all’inizio ti sembrerà davvero complesso, ma con il tempo ti permetterà di capire quali sono le vere potenzialità di questo social network.

2. Non fare test perché “non c’è budget”. O farne pochi e male

Ho sentito dire a volte “non abbiamo abbastanza soldi/tempo per fare test” o “non ce n’è bisogno, sappiamo noi già cosa funziona”; ecco, queste affermazioni portano, quasi sicuramente, a buttare via soldi e per un semplice motivo.

Se non testi cosa funziona (immagine A o B? Pubblico X o Y? Instagram o Facebook?) rischi davvero di pagare molto di più di quello che potresti per azione, quindi se con 100 euro potresti raccogliere, che so, 40 contatti, in realtà ne raccogli 15 spendendo la stessa cifra, solo perché non hai provato un’immagine, un pubblico, un’offerta che ti darebbe molti più risultati con la stessa spesa.

Di come vanno fatti i test per dare risultati sensati e affidabili ne parliamo nel corso Facebook Ads dalla A alla Z, quello che però è essenziale capire per non buttare i propri soldi è che devi, sempre, lasciare un po’ di budget per capire cosa performa meglio prima di “buttarti”, evitando di affidarti all’esperienza di un’amico che “sa che funzionano meglio le carousel” o che promette “usa le Lead Ads e vai sul sicuro”.

Ogni settore, realtà, campagna, ma anche periodo di tempo, è una realtà a sé, devi testare per capire cosa funziona meglio per le tue Facebook Ads, di volta in volta.

In questo senso, un buon metodo è quello di destinare sempre almeno un 20% del budget ai test, in modo da investire il budget restante oculatamente.

3. Non usare il Facebook Pixel…o usarlo poco e male

Lo sapevi che, secondo un test fatto da Facebook su oltre 20.000 inserzionisti, ottimizzare per link clink quando il vero obiettivo sono le conversioni può portare a un costo per conversione (contatto, richiesta di informazioni, acquisto…) più alto del 150%?

Credo non ci sia errore peggiore del non tracciare gli effettivi risultati che portano le nostre campagne su Facebook, al di là di reazioni, commenti, condivisioni, persone raggiunte, eccetera.

Altro errore fatale: se il tuo obiettivo è portare conversioni, siano esse contatti, aggiunte al carrello, acquisti, registrazioni, o quant’altro, non c’è niente di peggio che prendere come indicatore di performance il Costo per Click perché “non abbiamo messo il Facebook Pixel”…sai quanti gruppi inserzioni ho visto che avevano un CPC più alto di altri, ma un Costo per Conversione decisamente più basso?

Non solo è di fondamentale importanza usare il Facebook Pixel, implementare la Conversion API e la Misurazione degli eventi aggregati, ma ovviamente tracciare le Conversioni che porta sul nostro sito, in modo corretto e quanto più possibile efficace, fino a poter determinare il ROAS (Ritorno sull’Investimento Pubblicitario), se possibile, che è poi quello che conta davvero.

Investimento ritorno facebook ads

Come vedi qui sopra, inserendo il pixel correttamente, tracciando le conversioni e relativo valore, io so che ho speso circa 225 euro e me ne sono ritornate in tasca oltre 3000. Al di là dei like, delle impression e di qualsiasi altra metrica, questo è fondamentale da misurare, quanto spendi e quanto ti ritorna in tasca ed è questo che devi voler sapere.

4. Mettere ” tutte le uova in un cesto”

Questo è un errore che vedo fare spessissimo, ovvero investire tutto o quasi in una sola tipologia di campagne, siano esse ottimizzate per interazione, traffico o conversione.

Tutto questo per un semplice motivo:

tranne rari casi, la maggior parte delle persone non acquisterà da te dopo essere entrato in contatto con il tuo brand una volta sola, avrà bisogno di conoscere i tuoi prodotti/servizi, arrivare a prenderne in considerazione l’acquisto, magari rispondere a dubbi o domande che ha in merito e finalmente acquistare: per poter accompagnare i tuoi potenziali clienti in questo processo e ottimizzare i risultati delle tue campagne, con ogni probabilità dovrai creare un funnel.

Devi creare un percorso di acquisto che ti permetta di far conoscere ciò che vendi, stimolare l’interesse e portare alla richiesta di info e acquisto per ottimizzare la tua spesa e avere il massimo risultato (naturalmente avvalendoti anche di altre strategie e strumenti, non solo dei social!), distribuendo il budget nelle varie fasi di acquisto, specialmente se rappresenti una piccola realtà che investe soprattutto in Facebook Ads nella propria strategia digitale.

5. Non usare i Pubblici Personalizzati e limitarsi ai “Pubblici Freddi”

Questo ahimé è uno degli errori più comuni che ho visto fare, anche a brand strutturati che investono migliaia di euro (se non decine) al mese sulla piattaforma.

Se ti limiti a usare i pubblici che crei attraverso le varie opzioni di targeting (età, sesso, luogo, interessi…), tecnicamente chiamati Pubblici Chiave, stai perdendo una grandissima occasione per acquisire contatti e clienti a costi decisamente più bassi con i Pubblici Personalizzati.

Si tratta di Pubblici creati a partire dalle persone che in qualche modo sono già entrate in contatto con il tuo brand o hanno espresso interesse verso i tuoi prodotti o servizi (es. chi ha interagito con la tua pagina Facebook, account Instagram, sito web, clienti acquisiti, etc) e che quindi sono verosimilmente molto più propensi a richiedere informazioni o acquistare.

I Pubblici Personalizzati, insieme al Facebook Pixel, sono uno degli strumenti più preziosi che la piattaforma mette a disposizione per acquisire contatti e clienti e trasformare il singolo acquisto in acquisto ripetuto, non puoi assolutamente esimerti dall’utilizzarli se vuoi rendere Facebook una vera risorsa di business, che tu venda offline o online.

Sì lo so, non è semplice fare Facebook Advertising “come si deve”, ma se riesci ad affrontare in modo professionale la piattaforma, a capirne le vere dinamiche o strumenti, può darti risultati davvero spettacolari. Che tu rappresenti un piccolo, medio o grande brand.

Vuoi smettere di sprecare i soldi, evitare gli errori che fanno il 90% degli inserzionisti e ottimizzare i risultati delle tue Facebook Ads?

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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