La Chiesa che comunica nel web 2.0

La Chiesa che non è vicina alle persone, la Chiesa dei preti pedofili, la Chiesa che sembra soffrire ogni giorno di più la distanza tra i vecchi e ormai inefficaci paradigmi comunicativi e quelli nuovi, che chiedono il dialogo, il confronto aperto, quelli del web 2.0, che non tollerano i discorsi fatti ed imposti dall’alto e che mal sopportano il bigottismo, l’ipocrisia, le mezzeverità.

La Chiesa che spesso arranca nella comprensione di questo mondo digitale e delle sue logiche, portate avanti tramite articoli, meme, frasi distruttive di chi, a priori, decide di odiarne l’operato e tutto ciò che essa rappresenta, può offrire anche piccoli esempi straordinari di una comunicazione genuina e vicina alle persone.

 

Mi ritrovo tra i suggerimenti de “le persone che potresti conoscere” Don Giovanni.

Mi immagino un profilo semivuoto o al massimo scandito da post autoreferenziali su Dio, La Bibbia e i Santi.

Curioso, scorro i post, leggo.

E mi sbaglio.

 

Dentro questo profilo, un piccolo mondo, fatto di esperienze, ricordi, condivisione di pensieri.

Interazione con le persone, quella vera.

In un modo dolcissimo e semplice, Don Giovanni racconta della sua partenza per l’Emilia, scherza sul cosa mettere in valigia;

cita un passo del Vangelo, lo rende suo e lo porta in mezzo alla gente, in mezzo alla vita vera, quella che non ha bisogno di paroloni altisonanti e  arcaici per sentirsi sollevata, ma di discorsi semplici, pratici, reali.

 

Don Giovanni racconta il suo quotidiano e, spesso, riesce a trovare un legame con Dio e l’amore per la vita, in un modo talmente sottile e naturale che ti strappa un sorriso, che non ti ricorda per nulla le Messe infinite cui eri costretto quando eri piccolo.

E le persone gli scrivono, commentano, in un tripudio di “like”, battute e confronti, che niente hanno a che vedere con le regole imposte e mal sopportate di chi ha vissuto la religione come un’imposizione o un retaggio del proprio esser nato nella “Patria della Chiesa”.

 

Ricorda più il sacerdote che tutti avremmo voluto conoscere quando magari eravamo in crisi e non sapevamo dove sbattere la testa, quello che non giudica e ti ascolta, quello che ti parla di un Dio d’amore che ti accetta come sei, qualunque errore tu faccia.

Probabilmente è questa la Chiesa di cui tutti, credenti e atei, avrebbero bisogno oggi.

 

Una Chiesa che può fare del web 2.0 il suo miglior alleato, scendendo tra le persone per le persone, abbandonando i toni demagogici e populistici che allontanano il dubbioso e fanno infuriare ancor di più lo scettico, ma portando parole e pensieri umani, reali, semplici.

Una Chiesa che abbandona gli altari e le cattedre, conscia del fatto che non bastano più per tener vicini i fedeli e creare un rapporto con quelli che non lo sono più o non lo sono mai stati.

 

E’ un bell’esempio quello di Don Giovanni, che porta sorrisi e trasmette messaggi positivi, che tu creda o non creda.

Che ti fa sentir bene, perché parla alla testa, alla pancia e al cuore di ognuno.

 

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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