Come fare un Social Media Plan di successo in 5 step

social media plan

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Concluse le trattative, appurate le aspettative, delineate le condizioni, hai finalmente chiuso un accordo con un nuovo cliente.

Tempo di stilare un nuovo Social Media Plan, quindi.

E arriva quella sensazione unica, l’adrenalina che accompagna l’intraprendere un percorso nuovo mista ad una fisiologica paura. La paura di fare qualche passo falso, di sbagliare, di non riuscire a soddisfare le aspettative.

Come gestire al meglio tutte queste emozioni e altalene emotive da Social Media Manager?

A me aiuta moltissimo l’idea di avere una procedura ben delineata, con step blindati e consolidati da seguire per essere sicura di fare tutto ciò che serve, di non lasciare nulla al caso, nessun aspetto inesplorato, e di prepararmi al meglio per la nuova avventura.

Una linea operativa che ho deciso di condividere con la mia super community, identificando per te i 5 step del Social Media Plan di successo: se vorrai approfondire, approfitto per segnalarti anche questo corso super pratico e dettagliato nella mia Academy!

Intanto, ecco i principali step da seguire.

1. Prima di tutto, da dove partiamo?

Senza un’analisi preventiva e generale di ciò che è stato fatto rischi di partire a caso e magari fare errori che sono già stati fatti in passato.

Spesso tra euforia e ansia da prestazione ci si dimentica un aspetto fondamentale: a meno che l’attività non parta veramente da zero sotto tutti i punti di vista (naming, branding, marketing, comunicazione e social media marketing) esiste un grossissimo patrimonio che, nel bene e nel male, ci può essere di supporto.

Parlo di tutte le azioni che gravitano attorno al mondo della comunicazione dell’azienda/brand che sono state compiute in precedenza, e che è bene conoscere a menadito.

  • Com’è posizionato ora il brand? Tale posizionamento si vuole consolidare oppure rivedere?
  • Qual è il target principale raggiunto fino a questo momento? Ci sono delle possibilità inesplorate?
  • Quali sono stati gli obiettivi perseguiti fino alla tua entrata in gioco?
  • Quali strumenti sono stati utilizzati per mettere a terra la strategia?
  • Su quali canali sono state svolte le attività?
  • Che budget è stato stanziato fino ad oggi per le varie azioni?
  • Che risultati sono stati ottenuti, e quali invece non hanno trovato concretizzazione?
  • In tutto questo, cosa ha funzionato e cosa no?

…e così via.

Di certo oltre a quanto che puoi reperire in autonomia è fondamentale ricevere dati e materiale dal referente aziendale con cui ti interfacci: non aver paura di chiedere, mettere delle solide basi di conoscenza è fondamentale per il tuo approccio e per il contributo che darai alla crescita del tuo cliente.

2. Benchmark e analisi di mercato

Cosa funziona in questo mercato? Come lavorano i competitor? Quali sono i benchmark di settore? Partiamo dati, comprendiamo il settore e confrontiamoci.

Certo, è importantissimo essere unici e riconoscibili, ma per ogni settore e categoria merceologica esistono delle dinamiche che è fondamentale conoscere e padroneggiare.

  • Che tipo di formati funzionano in un ambito particolare come l’interior design?
  • Quali sono i contenuti più efficaci per una piccola attività di quartiere?

La tattica che a mio avviso performa meglio è la più antica del mondo: impara dai migliori e studia i concorrenti.

Individua insieme al cliente 2-3 nomi di competitor significativi e altri 2-3 di realtà cui ispirarsi, anche non per forza dello stesso settore.

Analizza con attenzione i loro casi di successo e prova ad estrapolare delle linee guida cui ispirarti o da cui prendere le distanze.

La fase successiva servirà ad integrare queste considerazioni alle idee frutto della tua creatività!

3. Obiettivi, strategia e advertising

Il piano editoriale arriva dopo che abbiamo analizzato e definito gli obiettivi, non prima!

“Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” diceva Seneca e non possiamo che essere d’accordo.

Adesso è il momento di definire degli obiettivi da raggiungere e che siano il più possibile S.M.A.R.T., ovvero specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e definiti nel tempo.

Se uno degli obiettivi principali che abbiamo è acquisire più contatti potremmo darci come obiettivo (in base alle performance passata e allo storico… ecco perché è così importante analizzare!) quello di incrementare il database contatti di un 15-20% entro i primi 3 mesi di attività; se tra gli obiettivi c’è quello di farci conoscere e aumentare la notorietà, sempre in base allo storico (ricordati, l’obiettivo deve essere realistico!) potremmo voler aumentare la percentuale di persone raggiunte in target (es. fascia età/luogo) del 20% sempre nello stesso lasso di tempo.

Scegliamo i nostri obiettivi ai quali leghiamo dei KPI (degli indicatori di performance) che dipendono naturalmente dal social che dobbiamo presidiare e dai dati analitici a disposizione e poi passiamo alla strategia e alla pianificazione.

Tra i punti da approfondire in questa fase:

  • Target persona e posizionamento voluto: chi vogliamo raggiungere e coinvolgere? Come ci vogliamo posizionare e venir percepiti?
  • La voce del brand: come ci vogliamo raccontare? Che registro vogliamo utilizzare? Per rispecchiare il posizionamento voluto, dobbiamo adottare un tono più amichevole e diretto o più professionale e scientifico? Definiamolo!
  • Piano editoriale: definiamo le rubriche tematiche che vogliamo affrontare, quali formati utilizzare, quanto pubblicare, quando pubblicare e i template da utilizzare per dare un’immagine riconoscibile e coordinata;
  • Tipologia di campagne adv da attivare e budget
  • Eventuali attività di Digital PR e Influencer Marketing previste.

Prepara un documento con dati, esempi e proposte e condividilo con il tuo referente: sarà il momento giusto per chiarire qualsiasi punto oscuro e dipanare ogni dubbio prima di iniziare a lavorare sui singoli contenuti. Meglio mettere sul piatto tutto per tempo, che ritrovarsi a fare i gamberi ad operatività già iniziata!

Corso social media plan

4. La Policy interna: chi fa cosa e le modalità di risposta

Definire responsabilità e modalità di risposta ti permette di evitare errori e risparmiare tantissimo tempo!

La policy, intesa come una serie di linee guida da rispettare, è la migliore amica del Social Media Manager perché gli permette di operare seguendo un percorso approvato dal cliente e ridurre il più possibile il margine di errore;

Ricorda di definire con precisione il “chi-fa-cosa-e-quando” secondo quanto definito da contratto, in modo tale da non trovarti in situazioni sgradevoli.

Se ad esempio prevedi di rispondere a messaggi e commenti solo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, mettilo per iscritto, così come le eventuali persone coinvolte, relative mansioni e tempistiche (es. “creazione e montaggio video social a carico di X che si impegna a inviare i video della settimana ogni lunedì”.

Altra cosa importante da prevedere, includere e da far approvare sono le risposte a messaggi e commenti: cosa si risponde alle domande più frequenti es. come prenotare? Dove si rimanda chi chiede informazioni più approfondite? E cosa fare in caso di critica e commento negativo?

Un buon Social Media Manager imposta già delle risposte salvate e le fa approvare dal cliente/capo in modo da non dover reinventare tutto ogni volta e ridurre il margine di errore.

5. Testa, rivedi e aggiusta

Il Social Media Plan è un canovaccio, da rivedere periodicamente alla luce dei dati e dei cambiamenti

Purtroppo o per fortuna quello dei social media è un mondo in continuo cambiamento; potresti aver previsto la pubblicazione di un certo numero di post per una certa rubrica (es. #iconsiglidiFrancesca), ma dopo poco accorgerti che va talmente bene che è il caso di implementarla ancor di più;

potresti aver previsto di raggiungere un certo numero di contatti entro il tempo X, per poi accorgerti che, nonostante lo storico e magari a causa di una serie di eventi indipendenti da te, il Costo per Contatto previsto non può essere mantenuto e quindi l’obiettivo va rivisto;

Proprio per questo non solo è necessario fare periodicamente analisi e report per capire come stiamo andando e dare conto delle nostre attività al capo/cliente, ma anche per aggiustare il tiro ove richiesto.

Inoltre è importantissimo pianificare delle riunioni periodiche di retrospective con il cliente, durante le quali si possono verificare le percezioni del cliente stesso, discutere i numeri degli Insights e i KPI in relazione agli obiettivi condivisi, ma soprattutto cercare e trovare nuove strade da intraprendere.

Il Social Media Plan rappresenta un’importante bussola per il lavoro del Social Media Manager e, se ben fatto, può fare davvero la differenza e orientare il lavoro verso il raggiungimento di concreti risultati!

Vuoi approfondire?

Se questo percorso ti è sembrato utile ma senti ancora il bisogno di approfondire l’argomento, questo è il corso che fa per te. Una volta concluso, il Social Media Plan non avrà più segreti 😉

Fammi sapere che ne pensi di questo articolo!

Ti aspetto a bordo,

Veronica

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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