“Quante volte dovrei postare sui social a settimana?”
È una delle domande più frequenti che ricevo nei miei corsi e consulenze. Da un lato c’è chi pensa che più contenuti equivalgano a più risultati. Dall’altro c’è chi pubblica solo quando ha ispirazione, rischiando di sparire dai feed.
La verità, come sempre, sta nel mezzo: non esiste un numero magico valido per tutti, ma ci sono ricerche e dati che ci aiutano a trovare la frequenza ideale per crescere in modo sostenibile.
Cosa dicono le ricerche più autorevoli
1. I dati di SocialInsider: frequenze medie per piattaforma
Secondo un’analisi di SocialInsider, i brand pubblicano in media ogni mese:
- TikTok: 15 post
- Instagram: 20 post
- Facebook: 47 post
Facebook resta il social con la frequenza di pubblicazione più alta. Non a caso, è la piattaforma dove contenuti come link, eventi e aggiornamenti veloci vengono ancora premiati dall’algoritmo. Su TikTok e Instagram, invece, il focus è su contenuti più creativi e curati, quindi la frequenza tende a essere minore.
2. Hootsuite: piattaforma che vai…
Lo studio di Hootsuite mostra una frequenza ben diversificata per ogni piattaforma:
Questa infografica mostra chiaramente che non tutti i social hanno lo stesso ritmo. Alcuni richiedono un approccio più intensivo (Twitter, Threads, Facebook), altri valorizzano la costanza settimanale (Instagram, TikTok), altri ancora puntano sull’aggiornamento minimo ma regolare (Pinterest, GMB).
3. Buffer: come avere una crescita sostenibile
Secondo Buffer, un ritmo di 3–5 post a settimana su Instagram permette una crescita sostenibile.
Questo dato ci dice che non serve riempire il feed ogni giorno. Meglio meno post, ma con un concept chiaro e un visual forte. Ad esempio:
Lunedì → post educativo (tips, how-to, checklist)
Mercoledì → post di brand storytelling o dietro le quinte
Venerdì → post di community building (sondaggio, domanda, meme coerente al brand)
4. LinkedIn: la costanza premia di più
Buffer ha analizzato anche LinkedIn:
- 2–5 post a settimana → +1.000 impression per aggiornamento
- 6–10 post a settimana → +5.000 impression per aggiornamento
- 11+ post a settimana → +16.000 impression aggiuntive per post
Insomma, più si posta maggiori sono le probabilità di avere più visibilità.
Ma allora, quanto si dovrebbe postare?
Esiste davvero una frequenza perfetta?
No. Dipende da diversi fattori:
- Settore: una catena retail ha esigenze diverse da uno studio di consulenza B2B.
- Target: un pubblico giovane si aspetta più contenuti dinamici (TikTok, stories), mentre su LinkedIn basta meno ma ben calibrato.
- Risorse: se sei un freelance senza team, meglio puntare su 2–3 post di qualità piuttosto che bruciarti inseguendo numeri.
👉 Osservazione pratica: quando valuti la frequenza, chiediti: “Posso garantire la stessa qualità per 3 mesi consecutivi a questo ritmo?”. Se la risposta è no, abbassa la frequenza.
I miei consigli pratici
- Qualità batte quantità: un post mediocre pubblicato ogni giorno non porta valore. Un post curato a settimana, sì.
- Costanza: meglio pubblicare 2 volte a settimana in modo regolare che 10 volte in un mese e poi sparire.
- Un buon compromesso: per molti brand che seguo, la formula ideale è 3 post a settimana + 2 stories al giorno. Una frequenza sostenibile e bilanciata, che costruisce community e memorabilità (se supportata da un minimo di budget adv).
Esempio reale: un piccolo negozio di abbigliamento che seguo può avere ottimi risultati e ben sostenibile con 2 post settimanali (uno tutorial + uno di prodotto) e stories quotidiane. Il consiglio naturalmente è quello di prevedere sempre, ogni mese, budget media per dare maggiore visibilità ai contenuti e per ottenere più risultati concreti, come contatti e vendite.
Conclusione
Non esiste una formula universale, ma ci sono linee guida affidabili per capire da dove partire. La sfida è trovare il tuo equilibrio tra qualità, costanza e risorse disponibili.
La mia raccomandazione è semplice:
- Parti con una frequenza sostenibile.
- Analizza i dati (reach, impression, interazioni).
- Aggiusta il tiro nel tempo.
Vuoi costruire un piano editoriale davvero efficace? In Social Media Fundamentals ti spiego passo passo come tradurre questi dati in una strategia personalizzata, pronta per portare risultati concreti.