Ciclicamente succede che qualche genio escogiti un modo rapido e fantasioso di raccattare “mi piace”, follower, impression e altri numeri che tanto piacciono a chi non sa fare Web e Social Media Marketing.
L’ultima storia che circola in Rete (verissima, per altro) è quella di una Pagina che ha raccolto centinaia di migliaia di Mi piace in poche ore grazie a un meccanismo truffaldino: il proprietario della Pagina fa girare in Rete un articolo “virale” e quando l’utente vi clicca sopra si apre una finestra pop-up.
Non appena la chiude in automatico dà il like alla Pagina del soggetto di cui sopra: 720mila like in 24 ore.
Splendido, vero?
Con un paio di modifiche al codice, un uso ingegnoso dei temi di attualità e una sana propensione per la truffa si possono raccattare una quantità di “Mi piace” illimitata che fanno fare un figurone alla nostra azienda e ci espongono a una massa importante di potenziali clienti.
O forse no?
Fare della Rete una risorsa strategica per il business: lo stai facendo nel modo sbagliato
Di quanto sia controproducente e inutile acquistare fan e follower (o acquisirli tramite meccanismi truffaldini) ne avevo già parlato nel post “Perchè comprare fan e follower è una pessima idea”, ciò su cui vorrei ragionare insieme a te adesso sono una serie di concetti sbagliati e dannosi che spesso guidano l’agire di molte imprese in Rete e che hanno guidato l’azione di cui sopra:
“Più fan ho più possibilità ho di acquisire nuovi clienti”
“Più visite fa il mio sito più possibilità ho che questo mi generi vendite”
“Più persone vedono la mia pubblicità in Rete più possibilità ho di vendere i miei prodotti”
Assunti che portano a dare tantissima importanza a numeri che ci raccontano semplicemente quante persone sono state esposte al nostro messaggio.
Un po’ come si fa per la pubblicità sui media tradizionali, dove spesso conta il numero di copie vendute di un determinato quotidiano o il numero di persone presunte che vedono un determinato cartellone per farci decidere di investire lì il nostro budget pubblicitario, non importa che 3/4 di quelle persone esposte non abbiano niente a che vedere con il nostro target e non siano minimamente interessate a ciò che offriamo.
E quando si importano questi paradigmi nel Marketing Digitale ci facciamo autogol da soli, poiché non sfruttiamo gli strumenti che la Rete ci offre e non comprendiamo le dinamiche che la guidano.
La Pesca con le bombe a mano: abitare la Rete nel modo peggiore
Chi crede che l’importante sia raggiungere più persone possibile con il proprio messaggio sta facendo “pesca con le bombe a mano”: lancia una bomba nel mare e spera di prendere “i pesci” che gli interessano.
Non importa se, esplodendo, prende anche piante marine e crostacei di cui non gli importa un fico secco, non importa se, alla fine della giornata, avrà tirato su 3 pesci che voleva e 50 di cui non se ne fa niente, alla fine contano i numeri.
Chi continua a pensare che l’importante sia la Reach, il numero di visite, il numero di impression, chi continua a lanciare messaggi pubblicitari in Rete nella speranza di trovare, un giorno, qualcuno che a questi è interessato davvero, ha capito poco delle logiche del Marketing Digitale:
[Tweet “Il successo in Rete è determinato dall’incontro tra il messaggio giusto e la persona giusta”]
Il Web ti offre una quantità incredibile di strumenti per capire chi e come stai raggiungendo (Web Analytics tool) e una serie di canali/strategie e strumenti per raggiungere e farti raggiungere dalle persone realmente interessate a ciò che offri (SEO, SEM, SMM, Blogging) ma solo se comprendi che non conta quanti sono esposti ai tuoi messaggi, ma quanti compiono azioni rilevanti per i tuoi obiettivi di business (le cosiddette “Conversioni”: iscrizioni alla newsletter, richieste di informazioni, acquisti, etc).
Tanto più che le persone sono stanche del continuo “diluvio di pubblicità” interruttiva, non voluta e non interessante e questo è ancor più evidente in Rete, dove ognuno “abita” il posto che gli è più congeniale e vicino ai propri interessi.
Come si sta evolvendo la Rete: l’esperienza costruita intorno all’utente
La Rete si sta sempre più evolvendo verso l’Inbound e il Permission Marketing: dare all’utente ciò che cerca, quando lo cerca.
Chiedere alla persona il permesso di offrirgli contenuti che gli piacciono e costruire la sua esperienza intorno a ciò che vuole davvero.
Il Re-Targeting, il Behavioural Marketing, le stesse inserzioni di Facebook e Adwords mirano e devono mirare a offrire contenuti di valore ai nostri target di riferimento in modo da ottimizzare gli investimenti, razionalizzare gli sforzi e concretizzare i nostri obiettivi di business nel modo più performante possibile.
A te la scelta:
continuare con la fastidiosa e inutile Pesca con le bombe a mano o iniziare a capire che dobbiamo acquisire l’attenzione di persone realmente interessate a ciò che offriamo e puntare sulle conversioni.