La maggior parte dei brand, piccoli e grandi, ha un problema in comune:
loro sanno bene quanto investono, sanno (abbastanza) bene dove investono, ma quando si tratta di fare i conti per capire quale canale, quanto e come ha funzionato tutto si complica. È vero, si può ricorrere a vari modelli di attribuzione, inserire parametri ovunque, ma riuscire a dare il giusto peso a canali e strategie messe in atto è tutt’altro che semplice.
Senza contare che in moltissimi – ahimé -, cercando erroneamente di semplificarsi le cose, continuano a utilizzare un modello di attribuzione last click, ovvero attribuiscono tutto il successo di una certa attività all’ultimo canale che ha portato la conversione:
la vendita chi l’ha portata? Google Ads? Fantastico, aumentiamo gli investimenti lì. Chi ci ha garantito maggiori conversioni? Facebook? Ottimo, attiviamo ancora più campagne. La maggior parte degli acquisti arrivano dal motore di ricerca? Ecco, disattiviamo subito le campagne su Facebook e Google Ads, non servono a niente.
Questa strategia nel medio e nel lungo termine e per moltissimi settori si rivela davvero miope, perché in genere passa un certo periodo tempo da quando l’utente ci conosce (awareness) a quando prende in considerazione i nostri prodotti o servizi (consideration) fino a quando si decide ad acquistare (conversion) e in quel periodo nella maggioranza dei casi sono diversi i canali e i messaggi che influenzano le sue scelte, ognuno con peso diverso.
Questo è ancor più vero nel caso delle campagne Facebook, che anche se non direttamente orientate a portare clienti e contatti, contribuiscono in maniera importante a raggiungere questo scopo. Ma quanto? E come?
Proprio per aiutarci a rispondere a queste domande e capire come Facebook influisce sul nostro business, è stato annunciato il rilascio di un nuovissimo tool: il Facebook Attribution.
Cosa è Facebook Attribution?
Si tratta di uno strumento gratuito messo a disposizione dalla piattaforma per comprendere l’effettivo impatto delle Facebook Ads (e non solo), unendo i dati acquisiti tramite pagine Facebook, app, siti web in cui è presente il pixel, etc.
Ad esempio, utilizzando il modello di attribuzione data driven è possibile capire quanto le inserzioni stanno contribuendo a generare risultati incrementali rispetto a se non ci fossero Facebook Ads attive; lo strumento ci permette anche di comprendere anche attraverso quali dispositivi le persone hanno avuto i primi contatti con il brand e quali invece li hanno portati a conversione.
Al momento è possibile attivare lo strumento direttamente da Pannello Gestione Inserzioni sotto la voce del menu Report e Misurazione (se non lo trovi probabilmente è perché è in roll out) e qui si trova la pagina di presentazione del tool.
Una volta entrati nel pannello sarà necessario creare le cosiddette Linee di business in cui inserire tutti gli asset rispondenti a un certo brand per iniziare a elaborare i dati:
Al momento sono in attesa dell’elaborazione dei dati, ma vi farò presto avere notizie più precise su questo strumento che sembra davvero promettere insights interessantissimi e finalmente di darci una panoramica più dettagliata e guidata dai dati per capire i reali risultati derivanti dalle nostre campagne online.