Workplace, lo strumento per connettere le aziende

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Mark Zuckerberg è sempre stato un grande fan delle aziende trasparenti e aperte (e dei mondi aperti e connessi, se non si fosse capito);
tiene periodicamente delle sessioni Q&A in cui i dipendenti possono fargli qualsiasi domanda e apre loro costantemente le porte della sua casa per incontri in cui socializzare e scambiarsi idee, come racconta spesso Sheryl Sandberg (direttore operativo di Facebook) nel suo libro Lean In (che ti consiglio vivamente di leggere).
L’idea è che un’azienda aperta e trasparente, in cui i dipendenti possono scambiarsi idee tra loro, ma anche farle presenti ai piani alti senza paura, sia un’azienda non solo eticamente migliore, ma più produttiva e orientata alla crescita.
Visti i risultati, non possiamo dargli torto.
Proprio per mantenere questo livello alto di “cultura aperta ed connessa”, in Facebook era stato creato un tool, capace di favorire lo scambio e l’incontro tra i vari reparti della stessa azienda.
Da pochissimo, dopo un periodo di rodaggio presso altre aziende, è stato reso disponibile anche per altri brand che vogliono incoraggiare questo tipo di cultura al loro interno e si può fare richiesta per utilizzarlo.

Cosa è Workplace?

Make your company more connected and productive

Semplicemente una versione parallela a Facebook, pensata per le aziende.

In Workplace ogni dipendente ha il suo profilo personale, può essere seguito e messaggiato, ci sono i gruppi di lavoro, la Sezione Notizie (completamente libera da ads!), si possono fare chiamate (video e voce) e caricare file.
Visivamente il layout è lo stesso identico di Facebook, solo che invece di vedere gattini e aforismi passare sul proprio News Feed si vedono gli aggiornamenti dei gruppi di cui si fa parte e dei contatti lavorativi.
Workplace unisce la praticità di un ambiente super-lavorativo con la familiarità dell’interfaccia di Facebook, offrendo alle aziende un ambiente unico in cui favorire il contatto tra i dipendenti.

Sicurezza e privacy

La sicurezza e la privacy in Workplace sono delle priorità, inoltre i dati condivisi vengono totalmente gestiti dal brand che può modificarli e cancellarli in qualsiasi momento e (udite udite) le informazioni inserite qui non verranno utilizzate per la targhettizzazione tramite ads.

I prezzi

No, non è gratis, tranne che per no profit ed enti educativi. I prezzi però variano in base agli effettivi utenti che usano Workplace:

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Che differenza c’è tra Workplace e Facebook at Work?

Sono la stessa cosa: Workplace è il nome che ha preso Facebook at Work, così chiamato nella fase di beta testing.

 

Se da una parte credo si tratti di una grande opportunità per le aziende di favorire la trasformazione della propria cultura e la comunicazione interna, da l’altro ho paura che difficilmente in Italia verrà recepita;
in un paese in cui, spesso e ancora, si valuta la bontà del lavoro di un individuo per le ore che lavora più che per quanto è la sua effettiva produttività, in cui i social vengono visti solo come luoghi in cui bighellonare e perdere tempo, in cui la mano destra (reparto X) non ha la più pallida idea di cosa faccia la mano sinistra (reparto Y) e va bene così, quante possibilità ci sono che venga colta un’opportunità del genere?

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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