Quante volte ti è capitato di trovare nella tua casella e-mail fastidiosi messaggi pubblicitari?
Quante volte ti è arrivato il tweet del marketing genius di turno che cercava di venderti qualcosa?
Ti sono mai arrivati su Facebook o LinkedIn gli stramaledetti messaggi privati correlati di “compra”, “prova”, “contattaci”?
Queste pratiche hanno un nome: spamming, per gli amici spam.
Ed è uno degli errori più grandi che puoi fare per promuovere la tua azienda online.
Siti web, e-mail, social media: spam is everywhere
Lo spamming, detto anche fare spam o spammare, è l’invio di messaggi indesiderati (generalmente commerciali). Può essere attuato attraverso qualunque sistema di comunicazione, ma il più usato è Internet, attraverso messaggi di posta elettronica, chat, tag board o forum. (Wikipedia)
La Spam non è solo l’invio di messaggi indesiderati tramite e-mail, il classico invito del Casino X a giocare un buono da 50 euro o della piattaforma Y a comprare Cialis e Viagra low cost.
La Spam è anche la condivisione continua ed indiscriminata di messaggi pubblicitari sui nostri account social, la pubblicazione di post sul nostro blog senza alcuno scopo o target, per riprendere gli spunti interessanti che offre l’ebook di Hubspot “Make love not spam”.
La Spam è l’invio di un messaggio non desiderato al tuo target di riferimento.
Diciamolo, assistiamo a pratiche di invio di messaggi indesiderati in tutto l’universomondo del web praticamente ogni giorno.
Le aziende fanno fatica a farsi conoscere, a farsi ascoltare, ed il mezzo più semplice per acquisire 2 secondi di attenzione da parte degli utenti indaffarati a fare altro sembra quello di entrare a gamba tesa nella loro casella e-mail, nei commenti dei loro blog, nei social network che ogni giorno abitano, vivono e crescono.
Perché, il concetto è abbastanza semplice: sparo sulla folla indistintamente, prima o poi qualcuno lo becco.
Fare spam non richiede uno studio attento del proprio settore, dei propri target, dei bisogni e dei desideri degli utenti che vogliamo intercettare o una ricerca dei contenuti che per loro hanno valore: basta prendere un paio di link al proprio sito, le ultime due offerte che abbiamo promosso o i nuovi arrivi tra i prodotti…e schiaffarli ovunque.
Nelle e-mail di massa, sulla Pagina di Facebook, sull’account di Twitter e così via.
No, non è prevista interazione in questo modello di Interruption Marketing avanzato: basta dire, parlare di sé, pensare che così ci si fa conoscere.
Un modello di comunicazione univoca, verticale, inutile.
Perché il meglio che ti può capitare così facendo è che nessuno ti consideri o decida di ignorarti.
Conoscere i propri target, interagire, fornire contenuti di valore: make love not spam
Probabilmente le aziende (e le agenzie di comunicazione) che continuano a perseguire un modello tanto assurdo quanto autodistruttivo, credono che il web sia qualcosa di molto simile alla televisione, alla radio, alla carta stampata.
Che possano essere efficaci gli spot pubblicitari via e-mail e via social, così come accade per i media tradizionali.
Slegati da ogni contesto, interazione precedente, attenzione per i bisogni latenti o manifesti di chi potrebbe essere interessato a ciò che facciamo.
Ma il Web è conversazione, è comunicazione orizzontale: sempre più si basa su relazioni, scambi e condivisioni e chi cerca di portarvi dentro le modalità da old media viene tagliato fuori.
Si parla di segmentazione dei target, di capire chi e perché dovrebbe voler comprare i nostri prodotti e servizi per offrirgli contenuti di valore, intercettarlo e coinvolgerlo.
Predisporre un piano editoriale, interagire ogni giorno e creare occasioni di interazione con gli utenti, ascoltarli e migliorare con loro, costruirsi giorno dopo giorno una base di contatti realmente interessati a ciò che proponiamo è sicuramente molto più complesso e faticoso del comprare una lista di indirizzi a cui mandare e-mail commerciali o sparare offerte, link e messaggi con un click.
Eppure è l’unica strada per abitare la Rete in modo proficuo.
E, soprattutto, per non farsi odiare profondamente mandando messaggi indesiderati a destra e a manca.