Social Media Marketing e PMI: Il Valore di un Like alla tua Pagina

 

“Quanti like hai?”

“Quanti like ha la mia pagina?”

“Guarda quanti like ha la sua Pagina..lui si che è stato bravo!!”

 

Purtroppo è un pensiero diffuso che i like contino e molto per valutare la buona riuscita di una presenza aziendale su Facebook (un po’ come la conta dei Follower su Twitter):

ce lo dimostra il fiorire di siti specializzati nella vendita di “like e follower al chilo”, nei quali puoi  comprare centinaia, migliaia di “mi piace” e permetterti di pensare di aver fatto un buon acquisto.

Niente di più sbagliato.

Se infatti è da stupidi pensare che nei social i numeri non contino assolutamente niente (ne ho parlato nel post dal titoloI numeri sui social non contano niente. Ma siamo sicuri?) è decisamente ridicolo credere che basti avere un po’ di gente che clicca “mi piace” sulla nostra Pagina per dirci che stiamo facendo un buon lavoro su Facebook.

Ma allora, quanto vale un “mi piace”?

I “mi piace” sono tutti uguali?

In questo post parlerò di quanto, secondo me, valga realmente un “mi piace” e dei tipi diversi di “mi piace” esistenti:

questi ragionamenti valgono anche per le logiche errate che spesso sottostanno alla conta dei Follower su Twitter poiché, in entrambi i casi, se non supportati da reali interazioni, parliamo di semplici numeri.

Inutili e vuoti numeri.

 

I like “ti piace vincere facile?”

Si tratta di 2 tipologie di “like” facilmente “reperibili”, ma spesso di scarso valore:

1. Il “mi piace” di zio, cugino, fratello, amici stretti

Qualunque Pagina di piccola e media azienda, in genere, inizia la raccolta dei “mi piace” così; tastino “Espandi pubblico”> “Invita i tuoi amici” e giù inviti come non ci fosse un domani.

Ci serve una base da cui iniziare, per cui ci sta.

La maggior parte di loro ci regaleranno il loro “mi piace” e anche qualche commento, proprio in virtù del rapporto che ci lega.

Si ma..poi?

Rientrano nei nostri target di riferimento?

Potranno mai diventare nostri clienti, sono realmente interessati a ciò che offriamo?

Se per esempio gestiamo un Hotel, quanti di loro potranno realmente soggiornare da noi?

Sono domande che dovremo porci, quando decideremo di invitare “cazzum canis” (passatemi il termine, è l’unico che renda bene :D) tutti gli amici del nostro Profilo di Facebook a cliccare “mi piace” sulla Pagina.

I “like” delle persone che conosciamo e quelli pescati nella nostra lista di Amici e non profilati ci aiuteranno a “far numero” sia nei “mi piace” alla Pagina che nei successivi commenti e condivisioni dei post, ma niente di più.

Valore di questo tipo di like? Estremamente basso, poichè niente affatto profilato.

 

2.I like comprati

Ho aggiunto questo tipo di like solo per ribadire (nel caso non si fosse capito) quanto sia triste e controproducente comprarsi follower, likers e qualunque altro tipo di interazione si possa acquistare.

Chi si affida a questi servizi non ha la minima idea di cosa sia il Social Media Marketing, le Agenzie di Comunicazione che usano tali pratiche per “accontentare” i propri clienti sono dei macellai della Comunicazione Digitale.

Ecco, l’ho detto.

 

I “like” profilati: so cosa potrebbe interessarti e te lo offro!

Trattasi di “like” raggiunti tramite strategie pianificate in modo da intercettare persone realmente interessate ai servizi che offriamo:

1.I “like” ottenuti tramite Facebook Ads

Ci possono essere molti motivi per avvalersi della pubblicità interna a Facebook, tra questi vi è anche il pubblicizzare la nostra Pagina raggiungendo, tramite un’accurata profilazione, persone interessate a ciò che abbiamo da offrire.

Facebook dispone di un database di informazioni enorme, conosce dati personali, gusti, abitudini, interessi di milioni di individui e ce le offre per raggiungere nel modo più specifico possibile i nostri target di riferimento.

I “like” ottenuti tramite le ads, benché non abbiano lo stesso valore di “like” messi spontaneamente, sono molto importanti:

qualcuno ha espresso volontariamente l’interesse a seguire la nostra attività, a sapere cosa propone e come lo propone e quel qualcuno è, verosimilmente, interessato a ciò che abbiamo da offrire.

E’ importante però specificare bene che le Facebook Ads “funzionano” se e solo se:

  • Abbiamo un chiaro Social Media Plan
  • Conosciamo bene i nostri target di riferimento
  • Sappiamo utilizzare in modo efficace le Facebook Ads

“Improvvisarsi” inserzionisti su Facebook senza soddisfare i requisiti sopracitati non solo ti porterà a perdere tempo e soldi, ma potrebbe anche recarti danni d’immagine difficilmente riparabili.

 

2. I like acquisiti tramite il nostro sito web, database & newsletter

Potremmo avere un database di indirizzi e-mail dei nostri clienti o potenziali che hanno deciso (consapevolmente, non comprati o rubati) di rimanere in contatto con noi.

Potremmo decidere di invitarli a mettere “mi piace” attraverso l’apposito strumento che abbiamo nell’interfaccia di amministrazione della Pagina Espandi pubblico>Invita contatti e-mail: si tratterebbe di contatti già profilati, che hanno dato il consenso ad essere informati circa la nostra attività, offerte e via dicendo.

Potremmo (o meglio, dovremmo) inserire una call-to-action all’interno della Newsletter che inviamo periodicamente a questi contatti per invitarli a mettere “mi piace” sulla nostra Pagina, in modo da rimanere aggiornati e poter interagire con noi più rapidamente.

E dobbiamo inserire degli appositi plug in social sul nostro sito web che facciano presente a chi lo visita in quali social network ci possono trovare.

(Dovremmo altresì rendere ben presenti i social in cui siamo nelle nostre campagne pubblicitarie, depliant, flyer e affini…Le persone che vogliono saperne di più ci potrebbero seguire nei nostri vari account social, gesto spontaneo assolutamente di riguardo)

Si tratta di accorgimenti semplici, ma molto validi per raggiungere persone già interessate a ciò che offriamo e quindi spesso portate ad interagire con noi.

 

Questi “like” hanno un valore molto, molto più grande di quelli tipo “ti piace vincere facile”: si tratta di “mi piace” generalmente dati da persone interessate, di clienti potenziali, di clienti acquisiti che vogliono rimanere in contatto con noi.

 

Social-like spontanei e inaspettati: il non plus ultra

Quando attivi una serie di campagne di Facebook Ads mirate a raccogliere più “mi piace”, ragionevolmente te ne arriveranno, ergo te lo aspetti.

Quando inviti 500 persone a mettere “mi piace” sulla tua Pagina, ti immagini che qualcuno risponderà positivamente.

Ma quando ti arrivano “like” spontanei,espressi da chi magari ha visto sulla propria timeline un suo amico interagire sulla nostra Pagina, partecipare ad un nostro evento o condividere una nostra foto, allora vuol dire che stai facendo un buon lavoro.

Sono dei “like” che non vengono “drogati” da campagne pubblicitarie ad hoc, generalmente auto-profilati (perchè esprimere interesse verso qualcosa che non mi interessa veramente? :D) e li reputo di maggior valore.

 

E’ importante tener bene a mente che avere tanti “mi piace” sulla propria Pagina e una scarsissima interazione (“Persone che ne parlano”) non è solo un pessimo biglietto da visita, ma anche una presenza inutile nei social. 

Peggio che mai, vedere una Pagina con centinaia di “mi piace”, una serie di link al sito madre o alle offerte dell’azienda e zero interazione.

Il “mi piace” (e il Follower) di per sè, è un semplice numero, non è una persona interessata alla nostra attività;

prende vita e assume valore solo quando interagisce con noi.

 

 

Tu conosci altre tipologie di “like”?

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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