Bene.
E’ ufficiale.
Il tuo sito web, confezionato e pronto all’uso, te lo tirano dietro.
Le trovi sulle Facebook ads, sui risultati di ricerca organica, le Google Ads e nel circuito Google display, offerte imperdibili tipo:
“il tuo sito web a 10 euro al mese”
“il tuo sito web a 5 euro al mese”
“il tuo sito completo e personalizzato a prezzi bassissimi”
Bene dico io, è il mercato: un sacco di offerte, prezzi che inevitabilmente si fanno più contenuti.
Male dico io, perché le aziende i cui boss, ferratissimi nel loro settore, ma che magari non sanno un fico secco dei meccanismi che muovono il web 2.0 investiranno in siti che molto probabilmente si riveleranno inutili.
Magari saranno piacevoli al livello visivo (per quel che ho visto anche no, ma sarò possibilista in questa sede).
Magari saranno anche facilmente navigabili dall’utente medio.
E magari nel pacchetto vi ci hanno incluso anche quel servizio nebuloso denominato SEO, “ti piazzo ai primi posti in modo che il tuo potenziale cliente ti trovi in un batter d’occhio.”
Ma, sempre magari, forse non basta questo per poter dire di essere nel web in modo efficace.
Non basta una vetrina nel web 2.0, che richiede, ogni giorno di più (basti vedere il crescente uso dei social network) “uno spiccato livello di interazione tra il sito web e l’utente”.
Non basta mettere un sito online e pensare che “vada”;
tanto per dirne una, occorre sapere chi lo visita, quali pagine visita, quanto tempo trascorre sul nostro sito e quante sono le persone che lo abbandonano dopo aver visitato la prima pagina (dicesi “bounce rate”) e tante altre informazioni che ci permettono di migliorarlo, di comprendere come si comportano gli utenti che ci visitano… insomma è fondamentale monitorarlo intanto, e anche se vi viene fornito il modo di farlo (vd. “ti setto anche l’account di Google Analytics!”), serve saper leggere questi dati e saperli tradurre in azioni concrete.
occorre trovare e selezionare i social che ci permettano di incontrare e stabilire relazioni con la nostra nicchia di riferimento (e non chiamiamola “pubblico”, che fa tanto rapporto unidirezionale e verticale e non ha niente a che spartire con il web 2.0).
No, non basta farsi una Pagina su Facebook dove sparare random offerte e link al sito madre.
Occorre una strategia, occorre un’analisi, occorre un piano serio e concreto per far sì che il web diventi il miglior alleato della tua attività.
Possibile obiezione: “Sì, grazie tante dei consigli, ma la mia è una piccola azienda e non posso permettermi un web master, un web copywriter, un social media manager e social media analyst nè a tempo pieno nè per un periodo determinato”
Beh, puoi affidarti a un’agenzia che ti guidi in questo percorso, che ti doti degli strumenti giusti e che, soprattutto, ti formi all’uso degli stessi.
Che crei le condizioni concrete per “il tuo esserci in modo efficace nel web” e che ti spieghi, con competenza, ciò che ti serve sapere per poter gestire nel lungo termine la tua presenza nel web in modo autonomo.
Ma non lasciare che “la foga di esserci comunque e in modo economico” renda l’esperienza della tua azienda in rete un autentico fallimento.
Non basta una vetrina nel web 2.0.
Una vetrina statica, un sito messo lì e che non mostra appieno i servizi offerti dalla tua attività, che non parla “alla testa, al cuore e alla pancia” delle persone è come un cellulare senza sim.
Inutile e senza vita.