Il futuro della “famiglia” Facebook, ecco cosa ci aspetta

Facebook futuro 2018

Facebook futuro 2018

Proprio ieri sono stati resi pubblici i risultati dell’ultimo trimestre da parte di Facebook inc. e allo stesso tempo Zuckerberg in un lunghissimo post ha pubblicato il discorso tenuto durante la conference call in cui ha commentato gli obiettivi raggiunti, ma soprattutto, ha parlato del futuro della famiglia Facebook (che include, tra l’altro, Messenger e WhatsApp) e di cosa aspettarci nei prossimi anni. Perché il gigante blu è tutt’altro che morente.

Facebook è in crisi? Un trimestre chiuso in positivo con un 33% anno su anno

Ormai sono circa 7 anni che lavoro con Facebook e non passa anno che qualcuno, di più o meno autorevole, lo dia per morto o sulla via del tramonto; dopo lo scandalo Cambridge Analytica in particolare, i rumors si sono fatti sempre più insistenti, tanto che a quasi tutti gli eventi a cui ho partecipato quest’anno non è mai mancata la domanda “ma è vero che Facebook è in crisi?”.

Beh a me piace parlare di dati più che di sentori e impressioni e la risposta ci arriva da Zuckerberg stesso e dalla release pubblica del report societario.

Questo terzo trimestre del 2018 chiude rispettivamente con:

  • un guadagno globale di 13.7 miliardi di dollari (+33% rispetto all’anno precedente)
  • 1.49 miliardi di utenti attivi giornalmente (+9% rispetto all’anno precedente)
  • 2.27 miliardi di utenti attivi mensilmente (+10% rispetto all’anno precedente, anche se le attese erano di 2.29 miliardi)

Un social network in crescita quindi, che vede però cambiare le modalità di utilizzo – lo vedremo tra poco – e che vuole essere visto sempre più come parte di una famiglia (che comprende anche Instagram, Messenger e WhatsApp) che mira a diversificare le attività per mantenere sempre di più gli utenti al suo interno.

Per completezza dei dati va detto che Facebook sembra aver perso circa un milione di utenti in Europa, ma di averne guadagnato altrettanti in America e, sempre in Europa, nonostante l’introduzione del GDPR abbia pesato sui conti, i ricavi non sembrano averne particolarmente risentito.

La “famiglia” Facebook e il futuro dei social media nelle parole di Zuckerberg

Al momento sono oltre 2.6 miliardi le persone che utilizzano almeno una delle app sopra citate ogni mese, 2 miliardi quelli che vi accedono ogni giorno; la crescita, quindi, continua inarrestabile e Facebook inc. si dimostra il colosso indiscusso nel mondo dei social.

Quello che però sta cambiando è il modo in cui le persone utilizzano questi strumenti per connettersi tra loro; al centro, oggi, ci sono i video, la messaggistica e le Stories, questi ultimi due in particolare sono il driver primario della crescita a cui stiamo assistendo.

In una sorta di ritorno alla dimensione più personale e intima, gli utenti oggi sembrano preferire condividere i propri contenuti con piccoli gruppi di persone, sapendo che non resteranno online “per sempre”, ma solo per un tempo determinato (di qui il successo dei formati effimeri, come le Stories, appunto); in questo senso i servizi di messaggistica di Facebook inc., Messenger e WhatsApp, stanno vedendo una crescita dirompente, con circa 100 miliardi di messaggi inviati ogni giorno dagli utenti e un volume di invii su Messenger che supera quello degli SMS nei loro giorni di gloria.

WhatsApp: in arrivo i messaggi a pagamento e le ads nelle Stories

La battaglia con i servizi di messaggistica concorrenti continua, specialmente con iMessage, ma il focus resta quello di rendere Messenger e WhatsApp sempre più semplici da utilizzare, sicuri e veloci;

proprio per sfruttare appieno l’utilizzo sempre più ampio dei messaggi , con oltre 3 milioni di account attivi su WhatsApp Business, lo step successivo sarà quello di introdurre messaggi a pagamento e inserzioni nelle Stories, con la speranza che, richiedendo una spesa, le aziende siano più selettive e attente nell’invio dei messaggi.

Ancora non ci sono altre specifiche in merito, ne sapremo di più nei prossimi mesi e si preannuncia un posizionamento molto interessante da testare.

Le Stories di Facebook, WhatsApp e Instagram come futuro dei social

There are a couple of reasons we’ve focused on building stories in all our apps. First, I just think that this is the future.

Mark Zuckerberg

Le Stories sono state introdotte in tutte le piattaforme principali della società e oggi si contano oltre un miliardo di Stories condivise ogni giorno, facendo di Facebook inc. il leader indiscusso in questo mercato praticamente in tutto il mondo.

Su Instagram in particolare si dimostrano un formato davvero molto performante, che richiede grande creatività, ma che se ben utilizzato può offrire risultati davvero interessanti (e qui parlo per esperienza e test fatti direttamente da me).

Le Stories, ammette Zuck, hanno avuto un grande riscontro su IG e WhatsApp, ma non su Facebook che si dimostra indietro nell’utilizzo delle stesse; la crescita c’è, ma ancora dovremo aspettare perché questo formato sul social network blu diventi un posizionamento fruttuoso su cui fare advertising.

Ma se tutto si sta muovendo sulla messaggistica privata e le Stories, che ne sarà della Sezione Notizie? E di Facebook?

Il futuro dell’app Facebook e del News Feed, tra cambiamenti e opportunità

Sul fronte Facebook App la situazione è stabile, le persone continuano a utilizzare moltissimo la Sezione Notizie e per il prossimo paio di anni non si attendono importanti cambiamenti, anzi, si prevede una crescita, almeno fino a quando le Stories non diventeranno il driver principale.

La crescita del tempo speso sulla piattaforma negli ultimi anni da parte degli utenti è stata imputata primariamente al fatto che consumassero contenuti, in particolare video, direttamente nella Sezione Notizie;

ora che il trend è cambiato, che le persone, come detto, vogliono tornare a interagire di più tra loro, questo incide ovviamente nel tempo speso che viene investito meno sui contenuti e più sulle relazioni. Insomma, come preannunciato oltre un anno fa dallo stesso Zuck, l’obiettivo è che gli utenti spendano su Facebook “un tempo di qualità”, anche attraverso i vari servizi e strumenti che il social network mette a disposizione come la possibilità di vendere nei gruppi, quella di trovare lavoro o relazioni di valore – in arrivo la possibilità trovare l’anima gemella su Facebook -, il Marketplace – che oggi vede più di 800 milioni di membri attivi -.

Il formato che però resta centrale per tutta la famiglia Facebook è quello video che attraverso le piattaforme Watch e IGTV continua a crescere e che probabilmente non ancora, ma in futuro, diventerà uno dei driver principali di monetizzazione. 

E, ovviamente, resta sempre imporante il tema della sicurezza e della lotta alle fake news, sulla quale Zuckerberg resta molto attento e promette una vigilanza e aggiornamento costante.

Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger…cosa aspettarci come brand?

In un mondo social che vedrà sempre più al centro video e contenuti effimeri – Stories -, in cui gli utenti si dimostrano sempre più concentrati sulla costruzione di relazioni e meno sui contenuti diventa fondamentale la capacità di coinvolgere attraverso un racconto continuo, coerente e ricco di creatività.

Intelligenza Artificiale e Realtà Aumentata restano 2 dei driver principali dello sviluppo della famiglia Facebook per gli anni a venire.

In quest’ottica quattro immagini stock in croce pubblicate tra Facebook e Instagram e un paio di articoli sul blog non saranno più sufficienti per attirare e mantenere l’attenzione di un’audience che vuole essere coinvolta e non convinta;

vedremo quanti brand saranno interpretare per tempo le grandi opportunità che mettono a disposizione i formati del presente e dell’immediato futuro e a renderli una risorsa di business: video e Stories.

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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