Come funziona il News Feed di Facebook?

Il News Feed o “Sezione Notizie” è lo spazio che più viviamo su Facebook e che consultiamo ogni giorno (circa 20 volte al dì) per scoprire cosa succede nel mondo e cosa fanno i nostri amici.
È uno dei pilastri del social network, quello che ci mantiene in contatto con i nostri interessi, cari, conoscenti, amici e, in generale, “con ciò che per noi conta”.
Negli anni Facebook ha più volte parlato di come viene scelto cosa appare e cosa no nel News Feed di ogni singolo utente (grazie al News Feed Algorithm) e durante la Developer Conference di quest’anno è stato dedicato un intervento proprio a spiegarne il funzionamento, da parte di Adam Mosseri, VP of Product Management for News Feed.

Ma come funziona davvero questo spazio così importante?

Il ruolo del News Feed e una vera e propria “asta” a cui partecipare

Come dice Mosseri e come ripete lo stesso Facebook in ogni singolo comunicato di aggiornamento dell’algoritmo che regola la portata dei post, l’obiettivo della Sezione Notizie è di connettere ogni persona con ciò che è più importante lei e solo per lei;
ogni News Feed è completamente costruito intorno alle azioni, più o meno manifeste (dal commento sul post al semplice tempo trascorsovi sopra), del singolo utente e non ne troverai mai uno uguale all’altro, anche se ci piacciono le stesse cose e abbiamo gli stessi amici.
Ciò che però molti non sanno è che, al momento in cui pubblichiamo un post su una Pagina, in realtà non accade niente; il sistema dà luogo a una vera e propria asta tra i vari post pubblicati da amici e pagine seguite da una determinata persona solo quando essa si connette a Facebook, attribuendo un punteggio di rilevanza ad ogni singolo post e ordinando i vari possibili post in base ad esso (o decidendo di non mostrandoli affatto):
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In base a quali fattori viene attributo il punteggio di rilevanza?

algoritmo newsfeed facebook

Come spiego nel mio libro, i fattori che regolano l’algoritmo del News Feed vengono aggiornati costantemente e sono oltre 100.000, ma tra i principali troviamo quelli che costituivano fin dall’inizio l’Edge Rank, ovvero:

  • Chi ha postato il contenuto: quanto spesso interagiamo con la Pagina/utente che l’ha pubblicato
  • Tipologia di contenuto: quanto spesso interagiamo con quel tipo di contenuto
  • Interazioni con il post: quante interazioni ci sono state con quel post
  • Quando è stato pubblicato: quanto è recente l’aggiornamento (anche se c’è un elemento specifico dell’algoritmo, lo Story Bump, che tende a dare nuova visibilità a un post molto vecchio se riceve diverse interazioni in un determinato momento)

In base a questi fattori, Facebook calcola quante possibilità ci sono che mettiamo mi piace, commentiamo ed interagiamo con ogni post che potremmo vedere (vengono filtrate una media di 1500 possibili “storie” per ognuno di noi ogni giorno).

Capisci quindi che, proprio perché tendiamo ad interagire molto di più con post di amici, parenti e conoscenti, sono questi i contenuti che più spesso ci vengono mostrati…a discapito di quelli dei brand.

Per sapere se “lo sta facendo bene”, Facebook non solo monitora costantemente le azioni degli utenti (con cosa interagiscono, quanto interagiscono, quanto tempo spendono sulla piattaforma…), ma anche anche altri 2 preziosi strumenti;

il Feed Quality Panel, una squadra di utenti che passa il proprio tempo ad ordinare i post del proprio News Feed dal più al meno interessante e che Facebook usa per confrontare le proprie attività e le Survey Online tramite le quali gli utenti possono spontaneamente dare i propri feedback sul funzionamento del News Feed.

Ah, nel caso tu fossi tentato di lamentarti di come Facebook ha deciso di organizzare i contenuti per gli utenti, sappi che i dati parlano chiaro: il tempo medio che gli utenti spendono sulla piattaforma sale di anno in anno.

Sì, per ora lo stanno facendo benone.

Come raggiungere più persone…senza pagare?

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Per avere maggiore Portata Organica, Mosseri suggerisce di:

  • Scrivere titoli interessanti, che anticipino il reale valore di ciò che c’è dopo il click (anche perché Facebook vede se l’utente torna troppo presto dalla fonte esterna su cui ha cliccato…e ti bastona)
  • Evitare troppi contenuti iper-promozionali, che come sappiamo quasi sempre hanno poco valore e sono poco ingaggianti per l’utente
  • Testare sempre, tutto, dai formati, alla tipologia di contenuti, alla lunghezza dei testi per capire cosa funziona e cosa no, cosa attrae e coinvolge la nostra audience e cosa la lascia indifferente
  • Utilizzare i vari tool che Facebook mette a disposizione per analizzare l’andamento della nostra attività sulla piattaforma e capire, dati alla mano, come muoverci
  • Ricordati dell’Audience Optimization tool che, se lo hai già abilitato, ti permette di targettizzare al meglio la tua fan base e, con ogni probabilità, migliorare la performance dei tuoi post

Come ben sai Facebook non è gratis e richiede un investimento costante per diventare una risorsa di business per il business; ma è fondamentale capirne le logiche prima di mettere in piedi qualsiasi strategia.

E la logica della piattaforma è che, se non capisci che nasce per gli utenti e che qualsiasi iniziativa business oriented deve passare dal coinvolgimento, sarà lo stesso Facebook ad affossarti.

Prima ancora che lo facciano gli utenti stessi.

 

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, speaker, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing e autrice di 4 libri best seller di settore. Veronica è considerata come uno dei maggiori esperti di Social Media Marketing in Italia e tra i 50 professionisti più influenti in ambito Ad-tech al mondo.

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