“Facebook conta attualmente 955 milioni di utenti iscritti, ma una rilevante parte dei profili risulta essere falsa. Il team di Mark Zuckerberg è consapevole del problema e sta attuando una nuova strategia utile a verificare chi è un utente reale e chi un fake, ovvero sta chiedendo agli iscritti di segnalare gli amici che potrebbero nascondersi dietro uno pseudonimo.” ci racconta in un interessante articolo WebNews.
Il Gigante Blu pare essersi accorto del fatto che la piattaforma è stracolma di fake che vanno dalla finta sexygirl “Stellina Dolce” (che probabilmente nasconde un camionista baffuto di Otranto) al profilo che fa di nome “Ristorante” e di cognome “Da Pino”.
Richiede quindi, in forma anonima, di segnalare eventuali profili falsi, nomi non corrispondenti al vero, richiede di fare la spia, insomma.
E’ un test?
E’ l’inizio di una battaglia ai nomi fittizi di utenti reali e a nomi reali di attività commerciali che usano i profili personali per farsi pubblicità su Facebook?
Non ci è dato saperlo per ora, rimane il fatto che se il social network preferito dagli italiani decidesse di controllare a tappeto le corrispondenze tra nomi usati sulla piattaforma e identità reali, in tantissimi avrebbero una brutta, bruttissima sorpresa.
Una marea di profili cancellati, contatti perduti, foto e commenti eliminati senza possibilità di ripristino.
E questa eventualità ci pone di fronte a un problema di grande importanza:
quante sono le aziende che su Facebook usano un Profilo Personale?
quanti sono i sedicenti professionisti che si offrono di aprire e gestire un Profilo Personale ad aziende? (ne ho viste un bel po’)
quanti conoscono realmente gli strumenti che questo social media mette a disposizione e le potenzialità di sviluppo che offre per le attività commerciali e non?
A mio avviso pochi, pochissimi.
Proprio ieri, “migrando manualmente” il Profilo di un cliente in Pagina, ho notato che, su quasi 4000 amici, il 70% rispondeva a nomi di attività commerciali, enti, associazioni, persino Comuni.
Molti della mia bellissima terra, la Maremma, che avrebbe potenzialità incredibili di crescita, sviluppo e promozione sui social…e rimane lì, con il suo bagaglio di potenzialità inespresse.
Tanti profili che si perdono in attività di spamming, taggando continuamente i propri contatti nelle foto dei prodotti, bombardando le bacheche altrui di link promozionali, invitando continuamente gli amici ad eventi, in modo non richiesto e aggressivo.
Non si usa il Profilo su Facebook come attività commerciale (e nemmeno come Ente, Associazione o Comune).
Il Profilo è per le persone reali.
Non è questo il modo di abitare i social, nè di avere risultati.
Esiste la Pagina per le attività, per gli enti e le associazioni, che vi offre una serie di strumenti utilissimi e, soprattutto, consoni al mondo social: Insights, Inserzioni, Pin, adesso anche le Offerte (ti consiglio questo articolo: Usi un profilo per promuovere la tua attività su Facebook?) .
E se continuate a credere che Facebook, i social media, il web, siano attività marginali, da affidare al nipote di turno o da guardare una volta ogni tanto, vi state sbagliando di grosso.
Qualche numero, a spot:
- il 78% della popolazione internet in Italia ha un account su Facebook, il 47% è attivo
- Il 92% dei consumatori in tutto il mondo dichiara di fidarsi del passaparola e le raccomandazioni da parte di amici e parenti, più di tutte le altre forme di pubblicità (i social network quindi, si mostrano utilissimi per generare un buon “passaparola”)
- In Italia, gli iscritti a Facebook tra i 46 e i 55 anni sono quasi 2 milioni e mezzo, oltre i 56 anni sono quasi un milione e mezzo (per chi continua a dire che su Facebook “ci sono solo i giovani”, dati aggiornati ad Agosto 2012)
- Facebook in Italia ha generato nel 2011 un fatturato di 2,5 miliardi e creato oltre 34mila posti di lavoro (sì, proprio robetta)
- Pillola da l’Espresso “Per le PMI italiane, che sono la spina dorsale dell’economia italiana, il social network di Menlo Park è ormai un canale irrinunciabile. Anche perché gli italianio su Facebook erano 21 milioni solo a gennaio. Facebook, che ha appena acquisito l’italiana Glancee, può insomma contribuire a far aumentare il PIL italiano.”
Possiamo continuare a credere che i social siano un passatempo che merita poca attenzione, per i quali non c’è da investire nel capire le dinamiche e le potenzialità.
Possiamo continuare a spendere i soldi dedicati alla promozione nella tanto amata carta, nei volantini, nei cartelloni, negli spot televisivi amatoriali, pensando che basti questo per farsi conoscere ed attrarre clienti.
Intanto, il mondo ha cambiato il suo modo di approcciarsi al consumo.
Intanto, i nostri competitor si saranno rimboccati le maniche per formarsi o affidare la loro strategia di comunicazione sui social e sul web ad un professionista e avranno conquistato quelle nicchie che sarebbero potute esser nostre.
Puoi decidere:
continuare ad usare un Profilo su Facebook aspettando di venir cancellato, non usare Facebook affatto e perdere l’opportunità di farti conoscere, non pensare minimamente di affrontare il nuovo mercato che ruota intorno al web oppure…
prendere i social media in generale e Facebook in particolare, sul serio.
Prendere il presente ed il futuro della tua attività sul serio.